Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20482 del 18 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20482PEN

Massima

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Il divieto di concessione di benefici penitenziari ai condannati per determinati delitti, previsto dall'art. 4-bis ord. pen., non opera in modo assoluto, ma può essere superato qualora il condannato dimostri l'impossibilità di prestare collaborazione con la giustizia ovvero l'assenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva. In tali ipotesi, il giudice dell'esecuzione non può dichiarare inammissibile de plano la domanda di misura alternativa, ma è tenuto a valutare nel merito le circostanze rappresentate dal condannato, instaurando il contraddittorio con il rito camerale previsto dall'art. 666 c.p.p. La violazione di tali prescrizioni processuali determina la nullità assoluta del provvedimento, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 3471/2014 TRIB. SORVEGLIANZA di MILANO, del 03/06/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

lette le conclusioni del PG Dott. Salzano Francesco, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto del 3 giugno 2014 il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano dichiarava inammissibile l'istanza, proposta dalla condannata…

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