Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37629 del 12 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37629PEN

Massima

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Il delitto di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, previsto dall'articolo 483 del codice penale, si consuma nel momento in cui la dichiarazione infedele viene recepita dal pubblico ufficiale e trasfusa nell'atto pubblico, e non nel momento successivo del rilascio del documento finale. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità di un beneficio come l'indulto, deve considerare la data di consumazione del reato come quella in cui il pubblico ufficiale ha recepito la falsa dichiarazione, e non la data di rilascio del documento finale. Tale principio, affermato dalla giurisprudenza di legittimità, impedisce di trasformare surrettiziamente un reato istantaneo, quale il falso ideologico, in un reato a consumazione permanente, posticipando indebitamente il momento consumativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 68/2011 GIP TRIBUNALE di MILANO, del 24/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

lette le conclusioni del PG Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

Con provvedimento del 1.2.2011, emesso de plano, il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Milano rigettava la richiesta presentata da (OMISSIS) di…

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