Il Sindaco, in virtù dell'art. 378 della L. 20 marzo 1865 n. 2248 all. F, è titolare di un potere di autotutela di carattere possessorio finalizzato alla conservazione dello stato di fatto dei beni demaniali comunali e delle strade comunali soggette ad uso pubblico. Tale potere gli consente di ordinare la rimozione di materiali che ostacolino il libero transito e il ripristino dello stato dei luoghi, quando sussista una situazione di fatto di oggettivo pregiudizio del pubblico passaggio, senza necessità di ulteriori motivazioni. L'esercizio di tale potere non configura un provvedimento repressivo in materia edilizia, ma un'ipotesi di autotutela possessoria iuris publici in tema di strade di uso pubblico, la cui competenza permane in capo al Sindaco anche dopo l'entrata in vigore del d.lgs. n. 267 del 2000, in quanto espressamente salvaguardata dall'art. 107, comma 5, del medesimo decreto, in quanto attinente alle funzioni di ufficiale di governo del Sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica. Il potere di autotutela possessoria del Sindaco, finalizzato a garantire la libera circolazione dei cittadini, costituisce pertanto un'attribuzione di carattere pubblicistico, che prescinde dalla titolarità del bene e dalla natura pubblica o privata dello stesso, e che può essere esercitato anche in presenza di una situazione di fatto di occupazione abusiva di una strada pubblica, senza necessità di ulteriori motivazioni oltre all'accertamento dell'oggettivo pregiudizio al pubblico passaggio.