Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8336 del 24 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8336PEN

Massima

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Il sequestro di beni disposto quale misura di prevenzione reale è legittimo anche in assenza di una specifica confutazione degli elementi addotti dalla difesa a giustificazione della piena compatibilità dei beni con la disponibilità economica dei terzi intestatari, purché il provvedimento dia conto dell'inidoneità di tali elementi a superare la presunzione di illecita provenienza dei beni. Il ricorso in Cassazione avverso le misure di prevenzione è ammissibile solo per violazione di legge e non per vizi della motivazione, salvo il caso di totale mancanza di argomentazione. I terzi interessati devono proporre il ricorso a mezzo di procuratore speciale cui sia stato conferito mandato difensionale ai sensi dell'art. 100 c.p.p., esteso anche al giudizio di legittimità, in difetto del quale il ricorso è inammissibile per difetto di legittimazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nata ad (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nata ad (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

nella qualita' di terzi intestatari;

avverso il decreto del 11/06/2013 della Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Componente Dr. Anna Petruzzellis;

letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Gaeta Piero, che…

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