Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29118 del 21 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:29118PEN

Massima

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Il reato di minaccia non sussiste quando le espressioni utilizzate, pur avendo una carica intimidatoria, siano accompagnate da riferimenti all'esercizio di azioni giudiziarie legittime a tutela dei propri diritti, in quanto in tale contesto non si configura la prospettazione di un male ingiusto. Inoltre, il reato di ingiuria, essendo stato depenalizzato, non può più dar luogo a una pronuncia di condanna penale, con conseguente revoca delle statuizioni civili accessorie. La valutazione del contesto e delle circostanze in cui le espressioni sono state proferite è essenziale per escludere la configurabilità del reato di minaccia, non rilevando che il soggetto passivo si sia effettivamente sentito intimidito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 10/12/2015 del TRIBUNALE di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore EPIDENDIO TOMASO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
L'avvocato (OMISSIS) si riporta alle conclusioni che deposita unitamente alla nota spese.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza imp…

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