Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48851 del 25 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48851PEN

Massima

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Il giudice ordinario è competente per tutti i reati connessi, anche militari, quando il reato comune sia più grave di quello militare. Il reato di minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.) e il reato di istigazione di militari a disobbedire alle leggi (art. 266 c.p.) concorrono formalmente in quanto realizzano la medesima condotta di minaccia, con il secondo reato che presenta l'elemento specializzante della qualifica militare dell'agente e del soggetto passivo. Pertanto, si applica il principio di specialità ex art. 15 c.p. e si configura il solo reato militare di minaccia a inferiore (art. 146 c.p.m.p.), assorbendo il reato comune. La pena per il reato continuato va determinata sulla base della pena prevista per il reato più grave (art. 266 c.p.), aumentata per gli altri reati in continuazione, con applicazione della diminuente del rito abbreviato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2017 della Corte di appello di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Roberto Binenti;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Loy Maria Francesca, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), luogotenente dell'Arma dei Carabinieri, con sentenza del Tribunale militare d…

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