Il diritto comunitario in materia di erogazioni agricole, come disciplinato dai Regolamenti CE n. 73/2009 e n. 1122/2009, prevede che, ai fini dell'ammissibilità della domanda di contribuzione per superfici a pascolo magro o inerbite sottobosco, il produttore debba dimostrare il pascolamento degli animali, anche in Comuni diversi da quello di ubicazione dell'allevamento, attraverso la registrazione nella Banca Dati Nazionale (BDN) della movimentazione dei capi verso le località di pascolo. Tale requisito è soddisfatto anche dalla semplice detenzione qualificata degli animali, come nel caso di contratto di soccida, a prescindere dalla titolarità dell'allevamento. Pertanto, l'Amministrazione non può rigettare la domanda di contribuzione comunitaria per il solo fatto che l'allevamento non risulti ubicato nel medesimo Comune delle superfici a pascolo, ove sia comunque dimostrata, attraverso la BDN, la movimentazione dei capi verso i terreni pascolati, nonché la detenzione qualificata degli stessi da parte del richiedente. Il mancato accoglimento della domanda per tali ragioni integra un vizio di travisamento dei fatti, difetto di istruttoria e contraddittorietà, comportando l'annullamento del provvedimento impugnato.