Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37238 del 10 ottobre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:37238PEN

Massima

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Il reato di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, di cui all'art. 600-bis, commi 1 e 2, c.p., si configura quando l'agente recluta, induce, favorisce, sfrutta o trae altrimenti profitto dalla prostituzione di un minore degli anni diciotto, organizzando e gestendo gli incontri sessuali a pagamento tra il minore e i clienti e trattenendo parte del denaro corrisposto. Tale condotta è penalmente rilevante anche quando l'agente si limiti a tollerare lo stile di vita della minore, senza organizzare direttamente gli incontri, purché tragga comunque profitto dalla sua prostituzione. Inoltre, il reato di cui all'art. 610 c.p. (violenza privata) si realizza quando l'agente, con minaccia di un male ingiusto, compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere la persona offesa a ritirare la denuncia presentata, indipendentemente dall'effettivo raggiungimento dello scopo. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa minorenne, sentita in incidente probatorio, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se sorretta da adeguata motivazione, anche in assenza di riscontri esterni, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria. Il diniego di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in appello è insindacabile in sede di legittimità quando la motivazione della decisione di secondo grado si fondi su elementi sufficienti per una compiuta valutazione della responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Relatore

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGRO M. Beatrice - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
@St.Mi., nata a B il (Omissis)
avverso la sentenza del 13/10/2023 della Corte d'Appello di Potenza
(visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio,
lette le conclusioni depositate con cui il difensore insiste nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata sentenza, la Corte d'Appello di Potenza ha confermato la sentenza del Tribunale di Poten…

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