Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47131 del 20 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47131PEN

Massima

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Il datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato del lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringe i lavoratori, con la minaccia larvata di licenziamento, ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate, in particolare consentendo loro di sottoscrivere buste paga attestanti il pagamento di somme maggiori rispetto a quelle effettivamente versate, integra il delitto di estorsione. Tale condotta, reiterata nel tempo a danno di più persone e profittando delle condizioni di bisogno delle stesse, esclude la ricorrenza dei presupposti necessari a un bilanciamento delle circostanze attenuanti generiche in termini di prevalenza sull'aggravante, in considerazione della gravità dei fatti accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/03/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SARACO ANTONIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale TASSONE KATE, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito l'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS) che, dopo aver discusso, si e' riportato alle memorie depositate e ha chiesto l'accog…

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