Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18233 del 30 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18233PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della valutazione della misura cautelare più adeguata, deve essere valutato non solo in relazione alla gravità del fatto commesso e alle modalità della condotta criminosa, ma anche tenendo conto di tutti gli elementi successivi, quali il comportamento tenuto dal soggetto durante la restrizione cautelare, l'incensuratezza e il decorso del tempo, i quali, complessivamente considerati, possono far ritenere adeguata una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari con l'utilizzo del braccialetto elettronico, anche in presenza di un reato grave come il tentato omicidio, purché tali elementi siano idonei a superare il pericolo di reiterazione del reato, in particolare nei confronti della stessa persona offesa. Il mero decorso del tempo dall'applicazione della misura cautelare non è di per sé elemento sufficiente a far ritenere attenuate le esigenze cautelari, dovendo tale valutazione essere effettuata complessivamente, tenendo conto di tutti gli indici di pericolosità e di affidabilità del soggetto. Pertanto, il giudice deve valutare con particolare attenzione la personalità dell'imputato, le modalità della condotta criminosa, il suo comportamento durante la detenzione e ogni altro elemento utile a determinare se il pericolo di reiterazione del reato possa essere adeguatamente fronteggiato con una misura cautelare meno afflittiva della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1075/2014 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 31/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott,. ((omissis)) NOVIK;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto di dichiarasi inammissibile il ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con ordinanza del 31 luglio 2014 il Tribunale di Palermo, investito ai sensi dell'articolo 310 cod. proc. pen., rigettava l'appello pr…

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