Consiglio di Stato sentenza n. 4085 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:4085SENT

Massima

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Il rilascio di una concessione edilizia per la ristrutturazione e l'ampliamento di un fabbricato può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale quando risulti che l'ampliamento realizzato eccede la superficie e la volumetria assentite, occupando indebitamente una porzione di suolo pubblico, in assenza di un valido titolo acquisitivo da parte del privato, senza che ciò possa essere giustificato dal breve lasso di tempo intercorso tra il rilascio della concessione e il suo annullamento, atteso che il privato non può vantare alcun legittimo affidamento sulla legittimità del titolo edilizio conseguito con una non veritiera rappresentazione dello stato dei luoghi, essendo prevalente l'interesse pubblico al rispetto della disciplina urbanistica. In tali ipotesi, l'annullamento in autotutela della concessione edilizia è pienamente legittimo, in quanto volto a ripristinare la legalità violata, a prescindere dalla sussistenza di un rilevante interesse pubblico specifico, essendo sufficiente il generale interesse alla corretta applicazione della normativa urbanistica. Inoltre, in assenza di specifiche previsioni urbanistico-edilizie comunali che impongano un arretramento dell'edificazione dal ciglio stradale, non sussiste l'obbligo di rispettare la distanza minima di 5 metri dalla strada pubblica, atteso che le disposizioni di cui all'art. 41 septies della legge n. 1150/1942 attengono alla sola edificazione fuori dal perimetro dei centri abitati, mentre l'immobile in questione ricade in zona B di completamento. Pertanto, il provvedimento di annullamento in autotutela della concessione edilizia, adottato in ragione dell'eccedenza planovolumetrica e dell'indebita occupazione di suolo pubblico, è legittimo e deve essere confermato, con conseguente rigetto del ricorso proposto dal privato avverso tale provvedimento.

Sentenza completa

N. 00105/2013
REG.RIC.

N. 04085/2015REG.PROV.COLL.

N. 00105/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 105 del 2013, proposto da:
Comune di Torchiara, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), e con questi elettivamente domiciliato in Roma, alla via Cosseria n. 2, presso il dott. ((omissis)), per mandato a margine dell'appello;

contro

((omissis)) e ((omissis)), quest'ultima quale procuratrice di ((omissis)), già costituiti nel giudizio di primo grado e non costituiti nel giudizio d'appello;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Campania, Sezione staccata di Salerno, Sezione II, n. 880 dell'11 maggio 2012, resa tra le parti, con…

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