Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26687 del 17 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26687PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione può revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso in violazione dell'art. 164 c.p., comma 4, solo in presenza di cause ostative documentalmente note al giudice della cognizione al momento della concessione del beneficio. A tal fine, il giudice dell'esecuzione deve acquisire il fascicolo del giudizio per verificare la sussistenza di tali cause ostative. Qualora il giudice dell'esecuzione rigetti la richiesta di revoca senza aver previamente accertato, mediante il richiamo del fascicolo processuale, se le cause ostative risultassero documentalmente note al giudice che ha concesso la sospensione condizionale della pena, il provvedimento è inficiato da erronea applicazione della legge. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, deve procedere a un nuovo esame della richiesta di revoca in conformità ai principi di diritto enunciati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DELL'AQUILA;
nel procedimento a carico di:
1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza emessa il 17/05/2018 dalla Corte di appello dell'Aquila;
Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;
Lette le conclusioni del Procuratore generale, nella persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO

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