Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7613 del 19 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7613PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che si appropri di denaro di cui abbia il possesso o la disponibilità materiale per ragione del suo ufficio o servizio, commette il delitto di peculato, anche qualora abbia posto in essere artifici o raggiri successivi per occultare l'illecito impossessamento o assicurarsi l'impunità. La diversa figura di reato della truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ricorre, invece, quando il soggetto attivo non abbia il possesso del denaro e se lo procuri fraudolentemente, inducendo in errore la parte lesa mediante artifici o raggiri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI Orland - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7897/2013 Corte d'Appello di Roma del 23/10/2013;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. Orlando Villoni;

udite le conclusioni del pubblico ministero in persona del sostituto PG, dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l'inammissibilita';

sentito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che…

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