Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi emessa dal Comune in relazione a opere edilizie abusive, afferma il seguente principio di diritto: La nozione di pertinenza edilizia, ai fini dell'esonero dal titolo abilitativo, è interpretata in modo restrittivo dalla giurisprudenza, richiedendo che il manufatto sia di modeste dimensioni e non alteri in modo significativo l'assetto del territorio. Pertanto, non possono essere qualificati come pertinenziali opere di rilevanti dimensioni, come una tettoia di 120 mq e un prefabbricato di 10 mq, in quanto tali manufatti, per la loro consistenza e capacità di occupare una superficie ulteriore rispetto all'edificio principale, necessitano di permesso di costruire. Inoltre, la natura pertinenziale non può essere riconosciuta a opere realizzate a servizio di un immobile abusivo, in quanto ciò equivarrebbe a conferire protezione a un manufatto illegittimo. Conseguentemente, l'ordinanza comunale che ingiunge la demolizione di tali opere abusive è da ritenersi legittima.