Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9641 del 27 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9641PEN

Massima

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Il possesso di armi o oggetti atti all'offesa, rinvenuti all'interno di un veicolo di cui l'imputato abbia la disponibilità, integra il reato di porto abusivo di armi, salvo che l'imputato non dimostri la sussistenza di un giustificato motivo. Il giudice, nel valutare la responsabilità dell'imputato, deve procedere ad un'analisi organica delle risultanze processuali, senza trascurare alcun elemento probatorio rilevante, e pronunciare la condanna solo ove abbia superato ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'imputato. La mera possibilità che l'arma appartenga ad altri soggetti che hanno avuto accesso al veicolo non è sufficiente a escludere la responsabilità dell'imputato, qualora dalle prove emerga che egli avesse la disponibilità del veicolo e non abbia fornito una giustificazione plausibile per il porto dell'arma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/07/2015 del Tribunale di Cosenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Canevelli Paolo, che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 luglio 2015 il Tribunale di Cosenza ha dichiarato (OMISSIS) colpevole del reato di cui alla L. n. 110 del 1975, articolo 4, contestatogli per avere portato fuori dalla propria abitazione un coltello a serramanico della lunghezza di cm. 19, d…

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