Il termine breve per l'impugnazione di una sentenza decorre dalla notifica effettuata presso la cancelleria del tribunale ove si è svolto il giudizio di primo grado, qualora il difensore della parte non abbia eletto domicilio nel circondario di tale tribunale, ai sensi del Regio Decreto n. 37 del 1934, articolo 82. Tale domicilio legale, previsto dalla legge, assume rilievo ai fini della decorrenza del termine breve per l'impugnazione, a prescindere dall'eventuale indicazione di un diverso domicilio nella procura alle liti. Pertanto, l'appello proposto oltre il termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza di primo grado effettuata presso la cancelleria del tribunale competente deve essere dichiarato inammissibile per tardività, anche nei confronti delle parti che non abbiano provveduto a tale notifica, in quanto la controversia concerne un unico rapporto sostanziale o processuale, per cui vige il principio dell'unitarietà del termine di impugnazione. La mancata osservanza del termine breve per l'impugnazione, rilevabile d'ufficio, comporta la cassazione senza rinvio della sentenza di appello, in quanto il processo non può essere proseguito.