Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32531 del 19 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32531PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La legittima difesa non può essere invocata da chi reagisce a una situazione di pericolo volontariamente determinata, essendo necessario che la situazione di pericolo non sia stata causata dall'agente in modo consapevole e volontario. Inoltre, perché possa configurarsi la legittima difesa, è necessario che la reazione dell'agente sia proporzionata alla gravità dell'offesa, non essendo sufficiente che l'azione difensiva sia stata istintiva o che le conseguenze lesive siano derivate da una sfortunata circostanza. L'eccesso colposo di legittima difesa, inoltre, presuppone l'effettiva sussistenza della scriminante, non potendo essere configurato in sua assenza. Infine, l'attenuante della provocazione non può essere riconosciuta quando il comportamento ingiusto della vittima sia stato determinato da un precedente comportamento ingiusto dell'agente, configurandosi in tal caso una reciproca provocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/9/2019 della Corte d'appello di Trieste;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Loy Francesca, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' e comunque i…

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