Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20929 del 19 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20929PEN

Massima

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Il reato di violazione di sigilli di cui all'art. 349 c.p. si perfeziona con qualsiasi condotta idonea ad eludere l'obbligo di immodificabilità del bene sottoposto a sequestro, pur in assenza di effrazione o distruzione materiale dei sigilli, purché il soggetto agente sia edotto del vincolo posto sul bene. La responsabilità per tale reato può essere ascritta al custode giudiziario che, pur essendo a conoscenza del divieto di modificare lo stato dei luoghi, prosegue l'attività costruttiva abusiva in violazione dei sigilli apposti dall'autorità giudiziaria. L'accertamento della sussistenza del reato di cui all'art. 349 c.p. non richiede la prova della materiale effrazione o distruzione dei sigilli, essendo sufficiente la dimostrazione di una condotta che, pur lasciandoli intatti, sia volta a frustrare l'assicurazione della cosa per le finalità di pubblico interesse che hanno determinato l'adozione del vincolo. Inoltre, il reato di violazione di sigilli si perfeziona anche in assenza di segni esteriori dell'avvenuto sequestro, purché il soggetto agente sia comunque edotto del vincolo posto sul bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. Gi. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza del 9 aprile 2008 della Corte d'appello di Napoli;

Udita la relazione fatta in pubblica udienza dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del S. Procuratore Generale Dott. CIAMPOLI Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

la Corte osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Ma. Gi. proponeva appello avverso la sentenza 26.…

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