La sanzione amministrativa pecuniaria e la sanzione interdittiva della chiusura dell'esercizio commerciale, previste dall'art. 24, comma 21, del d.l. n. 98/2011, convertito in legge n. 111/2011, per la violazione del divieto di consentire la partecipazione ai giochi pubblici a minori di anni 18, hanno natura vincolata, in quanto l'Amministrazione è tenuta ad applicarle a seguito dell'accertamento dell'infrazione, senza alcun margine di discrezionalità. Pertanto, la posizione giuridica del destinatario di tali sanzioni è qualificabile come diritto soggettivo, la cui tutela rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, il quale è competente a conoscere delle opposizioni avverso i relativi provvedimenti sanzionatori, ai sensi della medesima disposizione normativa. La previsione di una forbice edittale minima e massima, entro cui l'Amministrazione deve individuare la misura della sanzione interdittiva, non integra un esercizio di discrezionalità amministrativa, ma attiene alla dosimetria della pena, in base a parametri oggettivi, senza incidere sulla natura vincolata del potere sanzionatorio.