Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19472 del 15 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19472PEN

Massima

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Le dichiarazioni rese dall'acquirente di modiche quantità di sostanza stupefacente, nei cui confronti non siano emersi elementi indizianti di uso non personale, devono essere valutate dal giudice come quelle di persona informata sui fatti, essendo irrilevante che egli possa essere soggetto a sanzione amministrativa per l'uso personale. Tali dichiarazioni sono pienamente utilizzabili ai fini probatori, senza che sia necessario verificarne l'attendibilità intrinseca o estrinseca attraverso ulteriori accertamenti, salvo che non emergano specifici elementi di inattendibilità. Il giudice non può pertanto rigettare l'accusa fondata sulle dichiarazioni dell'acquirente ritenendole una mera "chiamata in reità" bisognosa di riscontri, ma deve procedere ad una valutazione complessiva del quadro probatorio, considerando le suddette dichiarazioni come prova legittimamente acquisita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMPANATO Graziana - Presidente

Dott. IACOPINO Silvana - Consigliere

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di L'AQUILA;

nei confronti di:

1) CI. BA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 31/05/2007 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di TERAMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. IACOPINO SILVANA GIOVANNA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DE SANDRO ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza.

OSSERVA

Con sentenza del 31/5/2007…

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