Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14175 del 31 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14175PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve fondarsi su elementi concreti e specifici, evitando di basarsi su presupposti erronei o privi di riscontro negli atti processuali. La motivazione deve essere logica e coerente, senza fare riferimento a circostanze non comprovate o erroneamente attribuite all'indagato. Il giudice è tenuto a una rigorosa verifica della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, al fine di assicurare il rispetto del principio di proporzionalità della misura cautelare rispetto alle esigenze da soddisfare. La valutazione complessiva degli elementi di fatto e di diritto deve condurre a una decisione adeguatamente motivata, che escluda ogni arbitrarietà o irragionevolezza nell'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. AL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/08/2008 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE ARTURO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. GERACI Vincenzo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO

Con ordinanza in data 08.08.2008 il Tribunale di Venezia confermava in sede di riesame, relativamente al reato ex articoli 110, 610, 339 c.p., l'ordinanza…

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