Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato attraverso il trasporto via mare di un numero elevato di migranti in condizioni di grave pericolo per la loro incolumità, integra un reato aggravato dalla partecipazione di più soggetti, dal fine di profitto e dall'esposizione a rischio della vita e della sicurezza personale dei migranti, anche qualora il recupero dell'imbarcazione sia avvenuto nelle acque territoriali italiane, in quanto il soccorso prestato in acque internazionali esclude la configurabilità del reato di ingresso e soggiorno illegale a carico dei migranti. L'obbligo di traduzione della sentenza in lingua nota all'imputato alloglotta, previsto dall'art. 143 c.p.p., non attiene alla validità dell'atto processuale, ma rileva solo se, in concreto, pregiudica il diritto di difesa, senza che sia sufficiente la mera deduzione di tale pregiudizio, essendo necessario indicare specifici elementi che dimostrino l'effettiva lesione del diritto di impugnazione.