Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23383 del 10 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23383PEN

Massima

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Il concorso nella rapina può essere provato anche attraverso elementi indiziari, quali la corrispondenza tra i dati segnaletici del concorrente e le immagini della videosorveglianza, nonché le dichiarazioni del complice confesso che indichino la provenienza del concorrente dalla stessa zona del fatto. Tali elementi, se logicamente e coerentemente valutati dal giudice di merito, possono integrare una motivazione congrua e sufficiente per affermare la responsabilità penale del concorrente, anche in assenza di una confessione diretta o di altre prove dirette. Il rito abbreviato, inoltre, comporta l'inammissibilità di eccezioni relative all'inutilizzabilità di dichiarazioni rese senza l'assistenza del difensore, in quanto tali vizi sono coperti dalla scelta di tale rito processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Fr. nato ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Venezia del 18.10.2010;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere ((omissis)).

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv.to ((omissis)) che ha chiesto l'accogliment…

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