Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46226 del 6 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46226PEN

Massima

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Il reato associativo in materia di stupefacenti (art. 74 D.P.R. 309/1990) si configura quando sussistono elementi strutturali quali un organigramma verticale, ruoli e compiti definiti, disponibilità di fornitori fissi, base logistica e capacità finanziaria, coordinamento interno e continuità operativa, anche se i singoli partecipi abbiano agito per periodi limitati di tempo. La partecipazione all'associazione può essere integrata anche da condotte di mero supporto o consulenza, purché funzionali agli scopi del sodalizio. La presunzione di adeguatezza e proporzionalità della custodia cautelare in carcere per il reato associativo è relativa e può essere superata solo in presenza di elementi concreti che dimostrino un'effettiva resipiscenza e rivisitazione delle scelte delinquenziali da parte dell'indagato, come l'avvio e la conclusione di un serio percorso di recupero. Tuttavia, la mera intrapresa di un programma terapeutico, se non portato a termine, non è sufficiente a superare tale presunzione. Inoltre, la configurabilità dell'ipotesi attenuata di cui all'art. 74, comma 6, D.P.R. 309/1990 richiede che l'intera attività associativa sia stata programmata e realizzata esclusivamente attraverso fatti di lieve entità, con modalità strutturali e operative incompatibili con condotte di maggiore gravità, circostanza che deve essere esclusa in presenza di cessioni anche consistenti di stupefacenti e di un sistema collaudato di approvvigionamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombret - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/06/2022 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
lette le conclusioni del difensore avv. (OMISSIS) con le quali si chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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