Il provvedimento di confisca obbligatoria di beni sottoposti a sequestro penale, emesso a seguito di decreto di archiviazione per prescrizione del reato, è impugnabile con l'opposizione di cui all'art. 667, comma 4, c.p.p. e non con il ricorso per cassazione. Ciò in quanto la decisione sulla restituzione dei beni confiscati rientra nella competenza del giudice dell'esecuzione, il quale è tenuto a verificare la legittimità e la permanenza dei presupposti della confisca, anche alla luce della natura sanzionatoria di tale misura e del principio di proporzionalità. Pertanto, il soggetto interessato, pur in assenza di una pronuncia definitiva di condanna, può contestare la confisca obbligatoria laddove ritenga che essa non sia più giustificata alla luce del sopravvenuto decreto di archiviazione per prescrizione del reato. Il giudice dell'esecuzione, nel decidere sull'opposizione, dovrà valutare attentamente la posizione del richiedente la restituzione, verificando se egli possa essere considerato "persona interessata" ai sensi dell'art. 321, comma 3, c.p.p. e se permangano i presupposti per il mantenimento della confisca, anche alla luce dei principi convenzionali in materia di proporzionalità delle sanzioni.