Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22318 del 11 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22318PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente prospetta alla vittima un pericolo reale e possibile, dipendente dalla sua volontà, al fine di costringerla a compiere un'azione o un'omissione da cui derivi un ingiusto profitto per l'agente stesso. Ai fini dell'integrazione del reato, è irrilevante che l'agente sia effettivamente in grado di attuare la minaccia, essendo sufficiente che questa si presenti nella rappresentazione della vittima come certa e proveniente dall'agente o da persone a lui collegate, in modo da coartarne la libertà di scelta. La distinzione tra estorsione e truffa risiede nel diverso modo in cui viene prospettato il danno: nella truffa il danno è rappresentato come solo eventuale e mai direttamente riconducibile all'agente, mentre nell'estorsione il pericolo è prospettato come certo e dipendente dalla volontà dell'agente. Pertanto, la condotta minacciosa, anche se non accompagnata da un'effettiva intimidazione del soggetto passivo, integra il delitto di estorsione, purché la minaccia sia idonea a coartare la libertà di scelta della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filibert - rel. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BR. LE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 580/2006 CORTE APPELLO di SALERNO, del 24/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAGANO Filiberto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Il difensore di Br. Le. ricorre avverso la sentenza sopra indicata che …

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