I principi di derivazione comunitaria di imparzialità, trasparenza, parità di trattamento e pubblicità trovano applicazione anche al rilascio e al rinnovo delle concessioni demaniali marittime, fungendo da parametro di interpretazione e limitazione del diritto di insistenza di cui all'articolo 36 del codice della navigazione. Ciò in quanto la concessione di un'area demaniale marittima fornisce un'occasione di guadagno a soggetti operanti sul mercato, imponendo pertanto una procedura competitiva ispirata ai suddetti principi, a prescindere dalla qualificazione interna della fattispecie in termini pubblicistici o privatistici. La titolarità di una precedente concessione demaniale nell'ambito del medesimo contesto portuale costituisce una circostanza di fatto che fonda la legittimazione al ricorso, in quanto vale a differenziare la posizione soggettiva del ricorrente rispetto a quella di qualsiasi altro operatore economico, rendendo attuale e concreto il suo interesse ad ottenere il rispetto dei principi di derivazione comunitaria in sede di rinnovo della concessione demaniale. Inoltre, l'eventualità che l'esito di una gara per il rinnovo della concessione possa condurre all'aggiudicazione in favore di un unico operatore economico non rappresenta un motivo di deroga all'applicazione di tali principi, essendo la concorrenza di derivazione comunitaria da assicurare ex ante, non necessariamente ex post, e risultando in linea con i medesimi principi che sia lo stesso operatore a risultare aggiudicatario sulla base di criteri fondati sul merito competitivo delle offerte.