Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34247 del 15 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34247PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla commissione di altri reati analoghi in un ristretto arco temporale, anche se il fatto per cui si procede è stato commesso in epoca remota, in quanto ciò è indicativo di un'attività criminosa non ancora interrotta. Il giudice, nel valutare l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione, deve motivare in modo specifico, facendo riferimento a circostanze di fatto concrete e non a mere congetture, in modo da dimostrare che il trascorrere del tempo non ha affievolito le esigenze cautelari. Pertanto, il mero decorso di un lungo periodo di tempo dalla commissione del reato non è di per sé sufficiente a escludere la sussistenza del pericolo di reiterazione, qualora siano presenti altri elementi che ne comprovino l'attualità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. PARDO I. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. TURTUR MINUTILLO Marzia - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/02/2022 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PARDO IGNAZIO;
lette le conclusioni del PG Dr. MOLINO PIETRO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con ordinanza in data 21 febbraio 2022, il tribunale della liberta' di Bari, in accoglimento dell'appello avanzato dal P.M. avverso il provvedimento del G.I.P. del tribunale di Foggia che aveva respinto la richie…

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