Il condono edilizio di opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli di inedificabilità relativa è ammissibile solo se: 1) il vincolo è stato imposto prima dell'esecuzione delle opere; 2) le opere sono state realizzate in assenza o difformità dal titolo edilizio; 3) le opere non sono conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici. Qualora anche una sola di tali condizioni non ricorra, l'abuso realizzato su un immobile vincolato è condonabile secondo la disciplina generale prevista dalla legge n. 47 del 1985, a prescindere dal momento di imposizione del vincolo. La disciplina del condono paesaggistico di cui all'art. 1, comma 37, della legge n. 308 del 2004 è invece limitata alla sola estinzione dei reati paesaggistici e non incide sulla sanzionabilità del fatto edilizio sotto i profili amministrativo e penale. Il bilanciamento di interessi operato dal legislatore nell'ambito del condono edilizio di cui al d.l. n. 269 del 2003 non può essere contaminato dalla disciplina del condono paesaggistico, in quanto norme eccezionali insuscettibili di interpretazione estensiva o analogica.