Il diniego di rinnovo di una concessione demaniale marittima è legittimo qualora l'amministrazione dimostri l'esistenza di un sopravvenuto interesse pubblico alla realizzazione di un progetto di riqualificazione e potenziamento dell'area portuale interessata, anche in presenza di disposizioni normative nazionali che prevedono la proroga automatica delle concessioni. Infatti, il potere di revoca per sopravvenuti motivi di interesse pubblico, previsto dall'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990 e dall'art. 42 del codice della navigazione, permane pur in presenza di tali proroghe legislative, le quali non attribuiscono ai privati una pretesa ineluttabile ed incomprimibile all'estensione delle concessioni demaniali. Inoltre, la valutazione comparativa tra la posizione del concessionario uscente e quella di altri concessionari deve tenere conto delle specifiche caratteristiche e finalità delle singole concessioni, non potendosi configurare una disparità di trattamento in assenza di una assoluta identità delle situazioni considerate. Infine, il venir meno della concessione demaniale marittima priva di interesse l'impugnazione di un provvedimento di revoca della SCIA relativa all'attività svolta nell'area demaniale.