Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40178 del 7 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40178PEN

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica da parte del pubblico ufficiale competente, che attesti falsamente la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto per la sua adozione, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 480 c.p., anche quando la valutazione di compatibilità ambientale dell'intervento edilizio si basi su parametri normativamente predeterminati. Ciò in quanto il pubblico ufficiale, pur essendo titolare di discrezionalità tecnica, è comunque vincolato a verificare la conformità della situazione rappresentata dal richiedente alle previsioni degli strumenti urbanistici e paesaggistici vigenti, non potendo limitarsi ad avallare acriticamente quanto attestato nella relazione tecnica allegata all'istanza. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza, in capo al pubblico ufficiale, della difformità tra quanto certificato nell'autorizzazione e la reale situazione di fatto, anche in presenza di una normativa complessa suscettibile di interpretazioni controverse, atteso che il pubblico dipendente ha l'obbligo di informarsi adeguatamente e di astenersi dal rilasciare provvedimenti dubbi sotto il profilo della legittimità. Il diniego della sospensione condizionale della pena, motivato anche sulla base di precedenti penali per fatti analoghi, non è censurabile, rientrando nella discrezionalità del giudice la valutazione prognostica sulla futura astensione dell'imputato dalla commissione di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LORI Perla, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto;
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSIS) si riporta ai motivi di ricorso, in subordine richiama la maturata presc…

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