Il termine concesso dall'amministrazione per la presentazione di memorie e documenti a confutazione dei motivi ostativi all'accoglimento della domanda di permesso di costruire non ha carattere perentorio, ma deve essere congruo e tale da consentire l'effettiva partecipazione del privato al procedimento, in ossequio ai principi di cui alla legge n. 241/1990. Pertanto, il diniego del permesso di costruire adottato senza tenere conto della documentazione presentata dal privato oltre il termine originariamente concesso, ma prima dell'adozione del provvedimento finale, è illegittimo per violazione del giusto procedimento e difetto di istruttoria, in quanto l'amministrazione è tenuta a valutare tutte le deduzioni e produzioni del privato, anche se presentate oltre il termine, purché prima dell'adozione della decisione finale. Inoltre, il provvedimento di diniego deve essere adeguatamente motivato, con puntuale riferimento alle specifiche norme edilizie che si assumono violate dal progetto, nonché alle ragioni per le quali eventuali modifiche di modesta entità non possono essere richieste ai sensi dell'art. 20, comma 4, del D.P.R. n. 380/2001. In mancanza di tali elementi, il provvedimento di diniego è illegittimo per difetto di motivazione.