Il contratto di affitto di terreni di uso civico, stipulato prima dell'entrata in vigore della normativa regionale che ha introdotto l'obbligo di preventiva autorizzazione regionale, non è affetto da nullità assoluta per difetto di tale autorizzazione, in quanto il principio di irretroattività della legge impedisce che la nuova disciplina possa incidere sulla validità di un contratto già validamente concluso. Inoltre, il Comune, nel regolamentare la gestione dei beni di uso civico, ha previsto che i contratti di affitto in corso sarebbero proseguiti fino al termine dell'annata agraria, in applicazione dell'art. 47 della legge n. 203/1982, che disciplinava il rilascio dei fondi coltivati solo al termine dell'annata agraria. Pertanto, la reintegra dei terreni di uso civico non può essere disposta nel corso dell'annata agraria in corso, ma solo al termine della stessa, al fine di garantire il completamento del ciclo produttivo e la raccolta dei relativi frutti da parte del conduttore uscente. Il principio di tutela dell'affidamento e del legittimo esercizio dell'attività imprenditoriale impone di rispettare la durata del contratto di affitto fino al termine dell'annata agraria, senza che l'Amministrazione possa disporre la reintegra anticipata dei terreni.