Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35920 del 3 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:35920PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva criminosa, desumibile dalle modalità del fatto per cui l'imputato è stato condannato per tentato omicidio e dalla sua inaffidabilità manifestata con la violazione degli arresti domiciliari, giustifica il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, non essendo adeguate misure meno afflittive come gli arresti domiciliari, anche con l'applicazione del braccialetto elettronico, in considerazione dell'indisponibilità del luogo di detenzione domiciliare e della personalità violenta e incapace di autocontrollo dell'imputato, emersa dai suoi comportamenti. Il giudice di merito, nel valutare le esigenze cautelari, ha il compito primario ed esclusivo di apprezzare in concreto le condizioni soggettive dell'imputato in relazione alle esigenze cautelari, motivando adeguatamente e logicamente la propria decisione, mentre il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della congruità e logicità della motivazione, senza poter riesaminare il merito della valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 577/2014 TRIBUNALE LIBERTA' di TORINO del 30/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

sentite le conclusioni del Procuratore Generale dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

preso atto che nessuno e' comparso per il ricorrente.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 30 aprile 2014 il Tribunale di Torin…

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