Il concorso di persone nel reato si realizza quando più soggetti, anche con ruoli e contributi diversi, partecipano consapevolmente alla commissione di un fatto criminoso, essendo sufficiente che ciascuno apporti un contributo, anche minimo, alla realizzazione dell'illecito. Ai fini della configurabilità del concorso anomalo ex art. 116 c.p., è necessario che il concorrente, pur non volendo il reato più grave, abbia comunque accettato il rischio della sua realizzazione, in quanto prevedibile in base alle circostanze concrete. L'aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p. è applicabile quando il reato più grave (come l'omicidio) sia stato commesso per eseguire o per occultare un altro reato (come la rapina), purché vi sia un nesso di strumentalità diretta tra i due reati. Tuttavia, tale aggravante non può essere riconosciuta quando il reato più grave sia stato commesso dopo la consumazione del reato-fine, essendo necessario che il nesso teleologico sussista al momento della commissione del reato più grave. Infine, il concorso formale di reati e l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p. sono compatibili, in quanto l'aggravante si riferisce alla modalità di realizzazione del reato-mezzo, senza assorbire il reato-fine.