Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15252 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:15252SENT

Massima

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Il parere negativo della Soprintendenza al rilascio della concessione edilizia in sanatoria, fondato sulla generica e stereotipata affermazione di incompatibilità paesaggistica dell'opera abusiva, senza adeguata motivazione in ordine ai valori paesaggistici del sito, alle caratteristiche oggettive del manufatto e al suo rapporto con il contesto urbanistico-edilizio circostante, è illegittimo per carenza di motivazione. Nell'esercizio del potere consultivo di cui all'art. 32 della legge n. 47/1985, l'amministrazione è tenuta a valutare l'impatto paesaggistico-ambientale delle opere oggetto di condono, prendendo in considerazione sia l'epoca, anche remota, in cui le stesse sono state realizzate, sia l'attuale contesto urbanistico-edilizio-paesaggistico in cui si inseriscono, evidenziando, ove sussistenti e sulla scorta di una motivazione "rafforzata", gli eventuali, effettivi, immediati e diretti benefici che il "patrimonio culturale" ricaverebbe dal diniego di sanatoria e dalla conseguente demolizione delle opere abusive. La valutazione di compatibilità paesaggistica postuma, avendo ad oggetto opere abusive, ex se contrastanti con le previsioni urbanistico-edilizie comunali e che, come tali, hanno già, in qualche misura, inciso sul bene giuridico "paesaggio", presuppone l'attuazione di un'istruttoria ponderata e puntuale, compendiata in adeguato corredo motivazionale, finalizzata ad accertare se, specie a fronte di interventi edilizi datati, gli stessi, anche all'esito di eventuali opere di mitigazione da prescriversi in sede di parere, possano ritenersi compatibili con il contesto circostante, per come modificatosi nel tempo e, quindi, per come appare all'Amministrazione, nel momento dell'esercizio del potere.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/10/2023

N. 15252/2023 REG.PROV.COLL.

N. 14357/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 14357 del 2014, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia

contro

Ministero della cultura, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove,…

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