Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29020 del 23 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29020PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, quali la truffa, l'appropriazione indebita e la falsità in scrittura privata, si consuma nel luogo in cui è avvenuta l'ideazione, la programmazione e la direzione delle attività criminose, anche se i reati-fine sono stati commessi altrove. Ai fini della sussistenza del vincolo associativo e dell'affectio societatis, è sufficiente la dimostrazione di una condotta indiziaria, quale il contatto con i recuperatori dei crediti per proseguire il sistema fraudolento anche dopo l'emersione dello scandalo, senza che sia necessaria la prova di un accordo criminoso espresso. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto da tali comportamenti, senza che sia necessario il riferimento ai precedenti penali dell'indagato o all'assenza di ravvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fi. El. ;

avverso l'ordinanza del 7.12.09 del Tribunale di Torino, sezione riesame;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 7.12.09 il Tribunale di Torino, sezione riesame, confermava l'ordina…

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