Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7440 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:7440SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, comportando la compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il ricorso amministrativo perde la sua rilevanza giuridica e diviene improcedibile quando, nel corso del giudizio, viene meno l'interesse della parte ricorrente a ottenere l'annullamento dell'atto impugnato. In tali casi, il giudice amministrativo dichiara l'improcedibilità del ricorso e dispone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse. Questo principio si fonda sull'esigenza di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando che vengano esaminati ricorsi privi di utilità pratica per il ricorrente. La dichiarazione di improcedibilità per carenza di interesse rappresenta infatti un limite oggettivo all'esercizio dell'azione amministrativa, volto a preservare il corretto svolgimento del processo e l'economia processuale. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto enucleato dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o citazioni non essenziali. Essa risulta autosufficiente e applicabile a fattispecie analoghe, sintetizzando le principali argomentazioni e ragionamenti sviluppati nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO - Sezione I quater - ha pronunciato la seguente Sentenza sul ricorso n. 10274 del 2004, proposto da Lu. Ma., rappresentato e difeso dall'Avv. Gi. Ca. Pa. ed elettivamente domiciliato presso lo studio del difensore, situato in Ro., via Em. (...); contro il Ministero della Giustizia, in persona del Ministro p.t.; il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, in persona del Capo Dipartimento p.t.; rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso cui è legalmente domiciliato, in Ro., via dei Po. (...); per l'annullamento del provvedimento del Ministero della Giustizia Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Direzione Generale del Personale e della Formazione Ufficio II Assegnazioni e Trasferimenti Corpo di Polizia Penitenziaria, con cui è stata rigettata la richiesta di trasferimento ai sensi dell'art. 3…

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