Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti dal proprietario di un'unità immobiliare ubicata in zona AC del P.U.C. del Comune di Genova, aventi ad oggetto il diniego di sanatoria edilizia per opere esterne e l'ingiunzione di pagamento di sanzioni pecuniarie, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La disciplina recata dalla L.R. n. 24/2001 sul recupero dei sottotetti a fini abitativi, avendo carattere eccezionale, non può essere applicata in via estensiva al di fuori dei casi espressamente previsti, dovendo essere rispettata la disciplina edilizia ed urbanistica di riferimento. 2. Il potere di pianificazione urbanistica comunale non si limita all'individuazione delle destinazioni delle zone del territorio e delle relative potenzialità edificatorie, ma si estende anche all'indicazione dei vincoli da osservare nelle zone a carattere storico, ambientale e paesaggistico, al fine di preservare le caratteristiche degli edifici che costituiscono parte integrante del patrimonio edilizio storico. 3. Le valutazioni favorevoli della Soprintendenza ai fini dell'irrogazione della sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria non elidono la connotazione abusiva delle opere in contrasto con la disciplina urbanistica comunale. 4. L'archiviazione della domanda di sanatoria per le opere interne, ritenute conformi dalla stessa amministrazione, integra un aggravamento procedimentale non consentito ai sensi della L. n. 241/1990. 5. Ai fini della quantificazione delle sanzioni, non può essere operata un'equivalenza tra volumi utili a fini abitativi e volumi tecnici preesistenti, stante la radicale diversità di funzioni, incidendo i primi sul carico urbanistico mentre i secondi ne sono esclusi.