Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11079 del 16 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11079PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, per essere configurabile, richiede che le espressioni utilizzate siano idonee a ledere in modo apprezzabile l'onore e il decoro della persona offesa, valutati secondo il comune sentire sociale e non secondo il mero significato letterale delle parole impiegate, le quali possono anche essere considerate di lieve entità e di uso comune nel linguaggio quotidiano. Tuttavia, la valutazione dell'offensività delle espressioni non può prescindere dal contesto in cui sono state pronunciate e dalle circostanze concrete del caso, dovendo il giudice verificare se le stesse siano state effettivamente idonee a ledere la reputazione e la dignità della persona offesa. Analogamente, per il reato di lesioni personali, l'elemento soggettivo del dolo deve essere accertato in relazione alle specifiche modalità della condotta e alle conseguenze prodotte, non potendo essere escluso sulla base di mere ipotesi o di circostanze non adeguatamente comprovate. Infine, la valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, pur richiedendo un più penetrante e rigoroso scrutinio rispetto a quello applicato alle testimonianze, non è soggetta a particolari regole legali, essendo rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, purché la motivazione sia congrua e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MICCOLI G. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 90/2012 CORTE APPELLO di TRENTO, del 25/09/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. DELEHAYE Enrico, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

Per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), in sostituzione del difensore d…

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