Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28511 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28511PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni mobili di proprietà di terzi integra il reato di cui all'art. 635 c.p., a prescindere dalla titolarità del fondo su cui i beni sono situati, essendo sufficiente l'alterazione o la distruzione di cose altrui. L'elemento soggettivo del reato di lesioni personali è integrato dalla coscienza e volontà di porre in essere la condotta lesiva, a prescindere dalla volontà di cagionare l'evento dannoso. L'ingiuria sussiste anche in assenza di testimoni diretti, purché le espressioni offensive siano ritenute attendibili sulla base delle complessive risultanze processuali. Il contrasto tra la motivazione e il dispositivo della sentenza, ove si risolva in un mero errore materiale, non determina la nullità della pronuncia, essendo emendabile mediante la procedura di correzione prevista dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 30.6.2009 da:

Avv. Nobiloni Alessandro, difensore di DE. AM. La. , nato a (OMESSO);

e di DE. AM. Vi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Giudice di pace di Roma del 18 maggio 2009;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Letta la memoria difensiva depositata il 30.3.2010 dall'avv. Cianca Oriana, in favore delle parti civili Ci. Mi. e Ga. An. Ma. ;

Sentita la relazione del Consigli…

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