Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43862 del 26 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43862PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, può legittimamente disattendere la tesi difensiva e fondare la propria decisione di condanna su elementi probatori ritenuti attendibili, come il possesso da parte dell'imputato di oggetti provenienti dal furto e la sua presenza nel luogo del reato, senza che ciò integri una violazione del principio di cui all'art. 530, comma 2, c.p.p. Inoltre, le valutazioni discrezionali del giudice di merito in ordine al bilanciamento delle circostanze e alla determinazione della pena nell'ambito dei limiti edittali non sono sindacabili in sede di legittimità, purché siano adeguatamente motivate. Infine, l'inammissibilità dell'impugnazione principale si estende ai motivi nuovi aggiunti successivamente, qualora non siano connessi funzionalmente ai capi della decisione impugnati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

KH. RE. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 09/06/2006 CORTE DI APPELLO di GENOVA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sente…

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