Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La parte civile costituita in un procedimento penale non è legittimata a proporre impugnazione avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato, in quanto tale facoltà è riservata esclusivamente al pubblico ministero. Pertanto, l'atto di appello proposto dalla parte civile deve essere riqualificato come ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p. Tuttavia, il ricorso è comunque inammissibile qualora sia sottoscritto da un avvocato non iscritto nell'albo speciale, in quanto tale requisito è richiesto a pena di inammissibilità ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. a), c.p.p. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende. La massima giuridica esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o citazioni non essenziali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e contiene le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.