Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società esclusa da una gara pubblica per la gestione di aree di sosta a pagamento, ha affermato che: 1) L'esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una gara pubblica non può fondarsi su un debito tributario non definitivamente accertato, in quanto l'art. 80, comma 4, del D.Lgs. n. 50/2016 richiede che il debito sia stato "definitivamente accertato". La mera esistenza di un processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza e la presentazione di una domanda di accertamento con adesione non integrano i presupposti per l'applicazione di tale causa di esclusione. 2) Analogamente, l'esclusione non può fondarsi su un illecito amministrativo di modesta entità, come la percezione indebita di un finanziamento pubblico inferiore alla soglia penale prevista dall'art. 316-ter c.p., senza una adeguata motivazione in ordine alla gravità dell'illecito e alla sua incidenza sull'affidabilità professionale dell'operatore economico, in contrasto con il principio di proporzionalità e con l'obbligo di una "ponderata valutazione discrezionale" previsto dalla lex specialis di gara. 3) Pertanto, l'esclusione disposta dalla stazione appaltante è illegittima e deve essere annullata, in quanto fondata su presupposti non conformi alla normativa di settore e ai principi generali dell'azione amministrativa.