Consiglio di Stato sentenza n. 2843 del 2010

ECLI:IT:CDS:2010:2843SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio del potere di pianificazione urbanistica, può introdurre modifiche agli strumenti urbanistici vigenti, anche in senso deteriore per i proprietari delle aree interessate, senza necessità di una motivazione specifica in riferimento alle contrapposte aspirazioni dei privati non titolari di interessi qualificati. Le scelte urbanistiche comunali costituiscono il frutto di valutazioni ampiamente discrezionali, che non richiedono una particolare motivazione, salvo il caso di lesione di un affidamento qualificato del privato, come quello derivante da convenzioni di lottizzazione, accordi di diritto privato o aspettative nascenti da giudicati di annullamento di dinieghi edilizi. Pertanto, il mutamento di destinazione urbanistica di un'area, anche da edificabile a non edificabile, trova adeguata giustificazione nelle sopravvenute ragioni di interesse pubblico che determinino la necessità di migliorare e aggiornare le previsioni del piano regolatore generale, senza che sia necessaria una peculiare indagine su ogni singola area al fine di giustificarne la sua specifica idoneità a soddisfare esigenze pubbliche. Inoltre, il vincolo di destinazione di un'area a "verde pubblico attrezzato" non ha natura espropriativa, ma costituisce un vincolo di natura conformativa della proprietà, conseguente alla zonizzazione effettuata dagli strumenti urbanistici per definire i caratteri generali dell'edificabilità in ciascuna delle zone in cui è suddiviso il territorio comunale, ponendo limitazioni in funzione dell'interesse pubblico generale. Tale vincolo, pertanto, non necessita di una specifica motivazione, essendo sufficiente la motivazione generale del piano regolatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL CONSIGLIO DI STATO
IN SEDE GIURISDIZIONALE
SEZIONE QUARTA
HA PRONUNCIATO LA PRESENTE
DECISIONE
Sul ricorso numero di registro generale 11964 del 2003, proposto da:
Do.An. e Do.Gi., rappresentati e difesi dall'avv. Be.Gr., con domicilio eletto presso Gi.Ma.Gr., in Roma;
contro
Regione Emilia – Romagna, non costituitasi in giudizio;
Comune di Bologna, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dagli avv.ti An.Cu.Ca. e Gi.St.Ri., con domicilio eletto presso Gi.St.Ri., in Roma;
per la riforma della sentenza del T.A.R. EMILIA-ROMAGNA – BOLOGNA - SEZIONE I n. 01619/2002, resa tra le parti, concernente ANNULLAMENTO DEL P.R.G. DI BOLOGNA RELATIVAMENTE ALLE DESTINAZIONI DI DUE AREE.
Visto il ricorso, con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Bologna;
Visto che non si è costituita in giudizio la Regione Emilia-Romagna;
Viste le memorie prodo…

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