Cassazione penale Sez. II sentenza n. 197 del 3 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:197PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante dei motivi di particolare valore morale e sociale, non è sufficiente l'intima convinzione dell'agente di perseguire un fine moralmente apprezzabile, essendo necessaria l'obiettiva rispondenza del movente della condotta a valori etici o sociali condivisi e riconosciuti come preminenti dalla coscienza collettiva; ne consegue che l'attenuante non può trovare applicazione se il fatto di particolare valore morale o sociale esiste soltanto nell'erronea opinione del soggetto attivo del reato, anche in ragione della disciplina prevista dall'art. 59 cod. pen., in base alla quale le circostanze devono essere applicate per le loro connotazioni oggettive. (Fattispecie nella quale la Corte ha confermato la sentenza di appello che non aveva riconosciuto l'attenuante nella condotta di danneggiamento compiuta dall'imputato, durante una conferenza in un'aula universitaria, per contestare le missioni di pace dei militari italiani all'estero).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DE SANTIS A. Mar - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte d Appello di Trento in data 23 ottobre 2015 che confermava quella resa dal Tribunale di Trento il 13/6/2014;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
Udita nell'udienza pubblica del 7/12/2016 la relazione fatta dal Consigliere Anna Maria De Santis;
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto dichiararsi il ricor…

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