Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49252 del 26 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49252PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto non solo dalla gravità astratta del reato contestato, ma anche dalle modalità particolarmente aggressive della condotta, dall'intensità della volizione criminosa, dalla mancanza di autocontrollo e di affidabilità del soggetto, nonché dalla sussistenza di un contesto conflittuale e di contrasti ancora aperti nell'ambito familiare, che rendano concreto il rischio di recidiva, anche in assenza di precedenti penali. In tali casi, il giudice è legittimato a ritenere inidonee misure cautelari meno afflittive della custodia in carcere, in quanto non sufficienti a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/12/2016 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAIRO ANTONIO;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa LOY MARIA FRANCESCA;
Il P.G. chiede l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore;
Sentita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona della Dott.ssa LOY Maria Francesca, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, la…

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