Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36586 del 13 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36586PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni di terzi, anche se non formalmente contestato come aggravante, non integra un reato autonomo e perseguibile d'ufficio qualora emerga dagli atti che tale danneggiamento sia stato involontario e conseguenza diretta di una condotta violenta posta in essere dall'imputato nei confronti della persona offesa. In tali casi, il danneggiamento non può essere considerato un reato autonomo e distinto dalle lesioni personali, ma costituisce un mero fatto accessorio e consequenziale alla condotta violenta, non meritevole di autonoma punizione. Il giudice, pertanto, non è tenuto a rilevare d'ufficio la procedibilità per il reato di danneggiamento, essendo sufficiente la procedibilità per il reato di lesioni personali, ove la condotta di danneggiamento risulti involontaria e strettamente connessa all'azione violenta. Il principio di diritto che emerge è che il danneggiamento di beni di terzi, pur non formalmente contestato, non integra un reato autonomo e procedibile d'ufficio qualora emerga dagli atti che tale danneggiamento sia stato involontario e conseguenza diretta di una condotta violenta posta in essere dall'imputato nei confronti della persona offesa. In tali casi, il danneggiamento non può essere considerato un reato autonomo e distinto dalle lesioni personali, ma costituisce un mero fatto accessorio e consequenziale alla condotta violenta, non meritevole di autonoma punizione. Il giudice, pertanto, non è tenuto a rilevare d'ufficio la procedibilità per il reato di danneggiamento, essendo sufficiente la procedibilità per il reato di lesioni personali, ove la condotta di danneggiamento risulti involontaria e strettamente connessa all'azione violenta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

1) CA. FA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 33/2008 GIUDICE DI PACE di RECANATI, del 20/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIETRO DUBOLINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Ambrosio che ha concluso per i…

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