Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48694 del 14 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:48694PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo specifico e congruo, evitando valutazioni meramente astratte o congetturali. In particolare, il giudice deve: 1. Individuare in modo chiaro e dettagliato il contributo concorsuale dell'indagato alla realizzazione dei reati contestati, senza basarsi esclusivamente su elementi indiziari generici o sulla mera partecipazione a uno solo dei reati fine, a meno che tale contributo non risulti di per sé significativo dell'organico e continuativo inserimento dell'indagato nell'associazione criminosa. 2. Motivare in modo adeguato e concreto circa la sussistenza del pericolo di inquinamento probatorio e di fuga, senza limitarsi a considerazioni astratte o meramente ipotetiche. 3. Valutare espressamente l'attualità delle esigenze cautelari, tenendo conto del tempo trascorso dalla commissione dei fatti, in quanto a una maggiore distanza temporale corrisponde un affievolimento delle esigenze stesse. 4. Esaminare l'adeguatezza della misura cautelare applicata, valutando la possibilità di adottare misure meno afflittive, specie ove l'indagato abbia già dato prova di rispettare prescrizioni imposte in precedenti procedimenti. Il mancato rispetto di tali principi determina l'annullamento dell'ordinanza cautelare con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

(OMISSIS);

(OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 5/6/2012 del Tribunale di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 5 giugno 2012 il Tribunale di Roma quale giudice del riesam…

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