Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione urbanistica, può individuare le aree idonee all'installazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti, senza necessità di preventiva variante al Piano Regolatore Generale. Tale individuazione, infatti, costituisce un mero adeguamento dello strumento urbanistico generale, ai sensi dell'articolo 2, comma 1-bis, del d.lgs. n. 32/1998, che ha realizzato il passaggio dal regime concessorio a quello autorizzatorio per l'installazione di tali impianti. Pertanto, la compatibilità/conformità dell'impianto di distribuzione del carburante con il Piano carburanti comunale è condizione necessaria e sufficiente per il rilascio delle relative autorizzazioni e permessi a valenza urbanistico-edilizia, senza che il Comune possa imporre la previa adozione di una variante urbanistica al Piano Regolatore Generale. Inoltre, la prescrizione di zonizzazione contenuta nel Piano Regolatore Generale, che consenta la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti, inerisce all'efficacia conformativa propria dello strumento urbanistico, la cui validità è da intendersi a tempo indeterminato ai sensi dell'articolo 11 della legge n. 1150/1942, e non è soggetta a decadenza ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 1187/1968, in quanto non costituisce un vincolo preordinato all'espropriazione o un vincolo che comporti l'inedificabilità del bene. Pertanto, il diniego di autorizzazione per la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti, fondato su motivi ostativi di natura urbanistica derivanti dalla scadenza del vincolo urbanistico, risulta illegittimo per violazione dell'articolo 2, comma 1, del d.lgs. n. 32/1998.